Mascagni Paolo

Anatomia universale, rappresentata con tavole in rame ridotte a minori di quella della grande edizione pisana da Antonio Serantoni, disegnatore, incisore e modellatore di cera.


Firenze, co' Torchi di V.Batelli e F., 1833.


In-folio (testo e tavole, mm 440x305), pagine 292, [4]; [4] + 150 splendide tavole al chiaroscuro ed al tratto. Legatura coeva in mezza pelle, piatti marmorizzati, dorso decorato in oro. Rest. marginali e lievi fioriture a qualche tavole. Bell'esemplare.

Prima edizione in lingua italiana e prima nel cosidetto "formato ridotto" di questa splendida opera di anatomia che impegnò l'intera vita del celebre Mascagni. Il grande Serantoni, artista ed incisore brillantissimo, resosi conto che il formato gigante avrebbe trovato posto e possesso solamente presso pochissimi, decise per questa più pratica soluzione e nel far questo aumentò il numero delle tavole (da 45 a 149), ottenendo così il vantaggio che parecchi dei dettagli che nel formato gigante apparivano tutti insieme, scomposti in più tavole risultarono più chiari e rappresentativi. La perfezione e accuratezza del disegno e dei particolari fanno di questa rara opera un capolavoro di scienza ed arte. Mascagni P. (1755-1816), allievo dell'anatomopatologo Pietro Tabarroni (1702-1780) successe giovanissimo al maestro alla cattedra di anatomia dell'università di Siena; nel 1801 passò a quella dell'Università di Pisa, fu inoltre lettore di anatomia, fisiologia e chimica presso l'università di S.Maria Nuova a Firenze, città in cui rivestì anche la carica di professore di anatomia pittorica all'Accademia delle Belle Arti. L'elaborazione della sua più celebre opera "Anatomia universa, XLIV, tabulis aeneis juxta archetypum hominis adulti...", pubblicata a Pisa nel 1823 dopo la morte dell'autore, si produsse per decenni e fu l'oggetto principale e costante delle preoccupazioni del Mascagni, non ultime quelle finanziarie, come si deduce dal suo epistolario. Particolare attenzione fu posta dal Mascagni all'apparato illustrativo dell'opera di cui puntigliosamente riferisce in numerose lettere all'amico e collega Giovanni Fantoni "Labindo" e al professore pisano Giorgio Santi. In effetti le tavole dell'Anatomia Universa rappresentano uno dei motivi dei precedenti testi sull'argomento. Fine indagatore dei vasi linfatici e inventore di nuove tecniche di iniezione, Paolo Mascagni insegnò tale disciplina presso l'Accademia delle Belle Arti a Firenze. Michelangelo, il gusto neoclassico, le osservazioni su "cadaveri di scelta e buona forma" ispirano la sua Anatomia, in cui le illustrazioni procedono "a cute ad sceletum", dal corpo integro delle ossa. Questa edizione è arricchita di 30 tavole in più (sic) rispetto all'edizione pisana del 1823. (Cfr. la Prefazione del Serantoni il quale dichiara: "Nè ho creduto di omettere quelle scoperte, che dopo la morte del Mascagni furono fatte da illustri Professori, fino agli ultimi tempi, offrendole in alcune tavole, le quali ho delineato su quelle che trovansi nelle opere più celebri". Infatti, come abbiamo detto, la grande edizione pisana, contiene 44 tavole. Quindi questa edizione fiorentina del Batelli, contenendo 150 tavole assume una più vasta capacità di analisi nella descrizione anatomica del corpo umano. Rari sono gli esemplari contenenti tutte le 150 tavole.

Codice:   2832

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