Vergilius Polydorus

De gli inventori delle cose. Libri Otto. Tradotti per M. Francesco Baldelli...


In Fiorenza, Per Filippo Giunti, MDXCII (1592). Con Licenza, & Privilegio.


In-4°(mm 218x150), Carte [12], Pagine 426 + Carte [23] di indice. Marca giuntina al frontespizio; capilettera istoriate. Alcuni minimi restauri di forellini di tarlo marginali. Legatura in pergamena moderna molle con carte di sguardia rinnovate.

L'opera tratta di tantissime cose: dalla giurisprudenza alla religione ed alla vita monastica, dalla musica e belle arti all'astrologia, al teatro, alla medicina, dall'arte dell'indovinare alla gastronomia, alla caccia, alla navigazione, etc., con alcune indagini decisamente singolari su chi per primo ordinò l'arte del meretricio, su chi per primo diede il nome agli animali o su chi inventò l'arte di tingere e tagliare i capelli con le notizie sull'origine dei barbieri nell'antica Roma. Un libro fuori del comune, ricco di infinite curiosità. Gamba, 1745: "L'esemplare della Marciana ha la data: Fiorenza, Filippo Giunti, 1592, contiene la stessa numerazione, e l'edizione è la stessa (di quella del 1587). Le Opere volgarizzate dal Baldelli sono raccomandate dal Colombo, siccome tutte fatte da uno de' forbiti scrittori del Cinquecento". Razzolini, 272. Decia-Delfiol-Camerini II, 189: "Ristampa letterale dell'edizione del 1587".

Codice:   10514

Richiedi informazioni sull'opera: