De maximis, et minimis geometrica divinatio in Quintum Conicorum Apollonii Pergaei ad huc desideratum. Ad Serenissimum Ferdinandum II. Magnumducem Etruriae. Liber Primus (-Liber Secundus).
Florentiae, Apud Ioseph Cocchini, Typis Nouis, sub Signo Stellae.MDCLIX (1659).
2 parti in 1 volume in-folio (mm 296x200), carte [8], pagine 154; carte [2], pagine 154, [2]. Due frontespizi in rosso e nero con lo stemma mediceo; testate, iniziali ornate,con 4 tavole fuori testo: attaccate fra le pagine 38 (2 tavv.),(libro I);50 (1 tav.),e 78 (1 tav.),(libro II),e 4 piccoli tasselli correttivi a stampa alle pagg. 15,32, 111, 118,(libro I).Legatura in piena pergamena coeva,con rifacimento del dorso con perg. antica.Bolli di antico possessore al foglio dell'occhietto e al frontespizio.Piccolissimo restauro alla carta finale con piccola perdita di una lettera, altra pagina iniziale con piccolo restauro,qualche traccia di foxing,ma buon esemplare.
Prima ed unica edizione, rara e pregiata, sconosciuta a Carli-Favaro. "Il Viviani si propone con la presente opera in due libri di sostituire il 5° libro delle Coniche di Apollonio. Con rigore di metodo e severità di forma, degni dei grandi geometri antichi, il Viviani lavorò per alcuni lustri attorno a questo lavoro, che, essendosi scoperti i libri di Apollonio che mancavano, mai sarebbe stato dato alle stampe, se il medesimo Granduca non l'avesse voluto...Il Viviani si proponeva di pubblicare un terzo libro e per ciò nell'appendice apposta a questo volume, egli colloca alcune cose che non ritiene necessarie a quel terzo libro e, oltre queste, anche due problemi: uno del Torricelli e l'altro del francese Padre Gesuita Onorato Fabbri, problema, questo, che gli era stato comunicato da un giovinetto che il Viviani loda moltissimo, Lorenzo Magalotti, che allora studiava giurisprudenza a Pisa". (Cfr. Cinti, 135). Riccardi II, 625. Sotheran I, 260.