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Beccaria, Cesare

Dei delitti e delle pene. Terza edizione rivista, corretta, e notabilmente accresciuta dall'autore....


In Lausanna [i.e. Livorno]: s.e. [Tipografia Coltellini], 1765.

 


In-8° (mm 180x120). Pagine [2], 141, [3], 135-229, 3 bianche con una antiporta calcografica in principio. Il fascicolo E presenta alcuni errori di impostazione tipografica (le pagine hanno numerazione e testo non continuativo) ma tutte le pagine (da 65 a 80) risultano presenti. Copia con lievissima e uniforme brunitura e alcune fioriture in principio di volume ma completa e in barbe. Legatura coeva in piena tutta carta decorata. Rinforzo al dorso sempre con carta decorata coeva applicata, alcune piccole abrasioni sui piatti restaurate.

Terza edizione, nella variante descritta da Firpo (Variante C) che si differenzia solo per la vignetta del frontespizio (bilancia in equilibrio sopra una spada spezzata entro cornice in fronde d'olivo), recante il fregio xilografico con i simboli delle arti alla pagina 3. L'opera vide alcune modifiche in corso di ultimazione che ne determinano le difformità di paginazione: nei giorni di conclusione della stampa fu pubblicata una critica all'opera per la penna di Ferdinando Facchinei, contro la quale Pietro e Alessandro Verri scrissero una Risposta "contro le altrui incivili e mal fondate calunnie" che venne aggiunta nell'ultima parte del volume (le pagine numerate, senza continuità con le precedenti, 135-229). L'opera è arricchita da un'incisione, realizzata da Giovanni Lapi su indicazione dello stesso Beccaria, raffigurante sulla destra la Giustizia in aspetto di matrona assisa in trono nell'atto di respingere con la mano una figura dal volto brutale, che regge in una mano armi, nell'altra tre teste decapitate. Si veda Firpo, Edizione nazionale delle opere di Cesare Beccaria, pp. 545-549, numeri 4 e 5.

Codice:   16283

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