Il Theatro de gl'Instrumenti & Machine...con una brieve necessaria dichiaration dimostrativa, di M. Francesco Beroaldo sù tutte le Figure, che vi son comprese, nuovamente di Latino in volgare Italiano tradotto & di moltissime Additioni per tutto aummentato & illustrato pel signor Giulio Paschali Messinese.
In Lione, per Barth. Vincenti, Con Privilegio del Rè, MDLXXXII (1582).
In-folio (mm 390x260), carte [64] contenenti 60 tavole incise in legno con figure a piena pagina (a fronte, esplicazione dell'Autore per ogni tavola), un 'privilage du Roy', un proemio di Francesco Beroaldo e una dedica a Mons. Claudio della Cov. Bel frontespizio, con figure allegoriche, inquadrato da cornice ornament., grandi testate, iniziali e finali ornate. Bella legatura ottocentesca in pieno vitello bruno, titolo oro al dorso, piatti con cornice ornamentale impressa a freddo. Dorso rifatto. Custodia in cartone moderno. Due ex-libris di antichi possessori applicati all'interno del piatto anteriore. Esemplare marginoso con solo alcune incisioni un poco stanche ma bell' esemplare.
Prima edizione italiana della famosa e rara opera francese sulla tecnologia e la meccanica del XVI° secolo, la cui edizione originaria data 1569, uscita nel medesimo anno e dallo stesso stampatore, è del tutto identica a quella latina ad eccezione per la dedica del Pascali, che in questa italiana dice: "All'Illustre et Honoratissimo Signore, Monsignor Claudio Della Cov...". Riccardi, II, 247. Mortimer, French XVI cent. books, nn.56-58. Comolli III, 269-74: "Fra le molte fatiche, che Giacomo Bessonio Matematico francese fece in vantaggio delle arti, è certamente degna di riguardo quella che intraprese per produrre la presente opera di Meccanica. 'Per ben attinger, dice Francesco Beroaldo secondo la traduzione del Pascali, 'dalle occultissime fonti delle arti mathematiche et Mechaniche, et anchor polire, ed avanzar le cose, le quali possono e al pubblico giovar assai, et agli studi sodisfar de' più chiari ingegni, ei deliberò in se stesso di sprezzar molte incommodità, che affannan questa vita, di esporsi a varij, et molteplici pericoli, d'intraprender lunghe, et difficilissime peregrinazioni, di consumarvi in somma tutta l'età sua, niun sudor, niuna fatica sparagnandovi...Ma con tutte queste sue premure, spese, e fatiche non poté compir l'opera e molto meno renderla da tutti i lati perfettissima, come forse sperava; ma avendo ritrovato alcuni intagliatori famosissimi (per quel tempo), egli ne fe soltanto intagliare le sessanta tavole, che contengosi in quest'opera...Ma di tutte queste diverse traduzioni, ed edizioni delle Macchine Bessoniane non ho veduto che l'italiana del 1582...".