Influence de l'habitude sur la faculté de penser...
Paris, chez Henrichs, An. XI. (1803).
In-8° (mm 198x120), pagine XII, 402. Legatura in pieno vitello marmorizzato coevo con piccole abrasioni dorso con titoli e decorazioni oro. Sguardie in carta marmorizzata. Lievi tracce di foxing a poche pagine, ma nel complesso Buon esemplare.
Prima edizione di questa opera importante di Maine de Biran, nella quale egli traccia una distinzione tra ciò che egli chiama: "abitudini passive", cioè sensazioni ed impressioni che diventano noiosamente ripetitive, ed "abitudini attive", cioè quelle che sono conscie e volute. Maine de Biran (Bergerac 1766-Grateloup 1824), filosofo, amico di P.-J. Cabanis, A.-L- Destuit de Tracy e di altri ideologi, se ne distaccò abbastanza presto, rifiutandone il sensismo. La critica dell'abitudine come criterio esplicativo lo conduce ad individuare nell'effort, nella tensione volontaria e cosciente dell'"io", il fatto fondamentale della vita della coscienza.